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LA STORIA DEI TAROCCHI ESOTERICI

I tarocchi fecero il loro esordio verso la fine del XIV secolo nell’Italia settentrionale, dove comparvero inizialmente come un gioco di carte composto unicamente dagli Arcani Maggiori. Successivamente, a partire dal XV secolo, vennero aggiunti gli Arcani Minori che portarono così il mazzo alle attuali 78 carte.
Solo in epoche successive i tarocchi iniziarono a catturare l’attenzione di ricercatori e studiosi delle scienze occulte, i quali videro in essi un potenziale strumento di divinazione e introspezione, dando inizio a studi approfonditi che si protrassero per i secoli successivi, portando i tarocchi a diventare una parte importante della cultura esoterica e occulta.
In questo articolo, esploreremo l’evoluzione dei tarocchi, evidenziando alcuni degli esponenti che hanno maggiormente contribuito allo sviluppo dei tarocchi in ambito esoterico.

Nel XVIII secolo, l’esoterista francese Antoine Court de Gébelin fu uno dei primi a gettare le basi per l’interpretazione esoterica dei tarocchi.
Nel suo lavoro “Le Monde primitif“, pubblicato nel 1781, Gébelin avanzò l’ipotesi che i tarocchi avessero un’antica origine egiziana e che i simboli e le immagini presenti sulle carte nascondessero un significato esoterico profondo; sostenendo che ognuna di esse rappresentasse concetti e insegnamenti universali, collegandole anche agli insegnamenti ermetici, alchemici, cabalistici e astrologici.

Pochi anni più tardi, l’esoterista Jean-Baptiste Alliette, meglio conosciuto come Etteilla, anch’esso di origini francesi, fu il primo a promuovere la diffusione dell’utilizzo dei tarocchi come strumento divinatorio.
Pubblicò nel 1785 “Manuel pratique de la cartomancie“, il primo libro completo sull’interpretazione dei tarocchi, nel quale introdusse il concetto di posizioni delle carte e il loro significato in base alla disposizione, stabilendo così un approccio sistematico alla lettura. Attribuì inoltre significati e corrispondenze specifiche per ciascuna carta in relazione all’alchimia e all’astrologia.
Negli ultimi anni della sua vita, creò il “Tarots d’Etteilla“, che fu il primo mazzo di tarocchi concepito esclusivamente per fini divinatori, pubblicato nel 1788.

Nel XIX secolo, anche il celebre occultista ed esoterista francese Èliphas Lévi diede il suo contributo all’interpretazione esoterica dei tarocchi.
In particolare contribuì a sviluppare il collegamento tra i tarocchi e la Cabala ebraica, stabilendo con precisione l’associazione delle 22 certe degli Arcani Maggiori con le lettere dell’alfabeto ebraico, enfatizzando l’importanza della simbologia presente in esse.

Alla fine del XIX secolo, ci furono due figure di rilievo per lo sviluppo del tarocco esoterico; Gérard Encausse, noto come Papus, e Oswald Wirth.
Papus si concentrò sullo studio dell’interpretazione simbolica delle carte e pubblicò varie opere nelle quali approfondì l’associazione dei tarocchi con la Cabala ebraica riprendendo gli studi fatti da Lévi.
Successivamente, creò il suo mazzo di tarocchi per promuovere le sue ricerche riguardanti l’associazione con la Cabala ebraica e la filosofia ermetica, inserendo anche riferimenti alla simbologia massonica.
Inoltre, scrisse numerosi libri che approfondivano l’utilizzo dei tarocchi come strumento divinatorio e di crescita spirituale.

Oswald Wirth, esoterista, astrologo e massone svizzero, introdusse un nuovo metodo d’interpretazione dei tarocchi, focalizzandosi anch’esso sul loro significato simbolico, integrando dettagli cabalistici e astrologici alle carte, ma in particolare incorporò in maniera molto più esplicita il simbolismo massonico.
Nella visione di Wirth, la lettura dei tarocchi oltre che ad un atto divinatorio, la considerava un forma elevata di meditazione e introspezione.

Nel XX secolo, Arthur Edward Waite fu una figura di grande rilievo nello sviluppo dei tarocchi esoterici, grazie alla creazione del celebre mazzo Rider-Waite realizzato in collaborazione con l’artista Pamela Colman Smith e pubblicato nel 1909.
Questo mazzo è diventato uno dei più iconici e influenti nella storia dei tarocchi, grazie alle sue illustrazioni dettagliate e simbolismo visivamente esplicativo, che rendono più accessibile la comprensione dei significati delle carte, specialmente per i principianti.
Waite nei suoi tarocchi rappresenta i principi e le fasi dell’opera alchemica nel processo di trasformazione interiore e spirituale.

Altra figura degna di nota nel XX secolo fu Aleister Crowley, il quale lasciò un’impronta indelebile nel panorama dei tarocchi esoterici attraverso il suo mazzo “Thoth Tarot” e il suo libro “The Book of Thoth.”
Questo mazzo, creato in collaborazione con l’artista Lady Frieda Harris e pubblicato nel 1944, rappresenta uno dei più complessi ed evocativi mazzi di tarocchi della storia.
Crowley nella creazione del suo mazzo, ha applicato la sua profonda conoscenza delle materie occulte, quali l’ermetismo, l’alchimia, l’astrologia e la magia. Ogni carta è stata meticolosamente progettata per incorporare simboli complessi e dettagliati che rispecchiano le idee e la filosofia di Crowley riguardo i concetti di trasformazione e illuminazione spirituale.

Negli anni successivi, i tarocchi esoterici hanno continuato a evolversi, con artisti, studiosi e praticanti dell’occultismo che hanno creato nuovi mazzi e sviluppato nuove interpretazioni.
Ad oggi, i tarocchi rimangono uno dei principali strumenti di divinazione, introspezione e ricerca spirituale profondamente radicato nella cultura esoterica.

In conclusione, la storia dei tarocchi è un’affascinante percorso che abbraccia secoli di evoluzione. Da semplici carte da gioco italiane del XV secolo, sono diventati nel corso del tempo un potente mezzo di divinazione grazie al contributo di vari esoteristi, occultisti e artisti.
Nel mondo dei tarocchi, l’arte, la simbologia e la spiritualità si uniscono e si intrecciano alle varie discipline esoteriche, creando così un potente strumento di introspezione, saggezza e connessione con le profondità dell’anima e dell’universo.

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Sayuri Tsukiakari

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