Skip to content
I Sette Metalli Planetari

LA SIMBOLOGIA ALCHEMICA: I SETTE METALLI PLANETARI

La simbologia dei sette metalli planetari è profondamente legata alla cosmologia e alla filosofia dell’alchimia. Ogni metallo, associato a un pianeta specifico, porta con sé un insieme di attributi che riflettono le qualità e le influenze del pianeta corrispondente.
Questi simboli non solo rappresentano aspetti fisici o materiali, ma anche concetti spirituali e metafisici.

Gli alchimisti attingevano alla ricchezza simbolica dei metalli planetari per guidare e interpretare il loro lavoro alchemico, sia dal punto di vista pratico che spirituale. Ogni metallo presenta una serie di corrispondenze con gli stadi del processo alchemico, le qualità dell’anima e altri concetti simbolici, che costituivano uno degli elementi fondamentali su cui basavano il loro lavoro.

La simbologia dei sette metalli planetari si sviluppò nel corso dei secoli, attraverso la ricerca, la pratica e lo scambio di conoscenze tra vari alchimisti, di conseguenza le scelte esatte delle correlazioni tra metalli e pianeti inizialmente variavano leggermente, fino a che si definirono stabilmente nel XVI secolo.

Andiamo ora a vedere nel dettaglio i sette metalli planetari e le loro caratteristiche.

PIOMBO

Denso, pesante e opaco, il piombo era considerato dagli alchimisti il primo e il più antico dei sette metalli. Era un metallo grezzo, che stava a simboleggiare la materia da cui ha inizio la trasformazione.
Il suo pianeta associato è Saturno e rappresenta i limiti, la disciplina e l’inizio di tutti i processi alchemici.
Il piombo è inoltre associato al settimo chakra (Sahasrara o Corona) nel corpo astrale, alla milza come organo del corpo eterico e fisico, e al sabato come giorno della settimana.

STAGNO

Leggero, malleabile e resistente alla corrosione, lo stagno per gli alchimisti alchimisti simboleggiava la malleabilità dell’anima e l’incorruttibile ricerca della saggezza perseguita dall’alchimia spirituale. Si pensava inoltre che fosse il risultato dell’unione di aria e terra.
Il suo pianeta associato è Giove e rappresentava espansione, crescita e benevolenza.
Lo stagno è inoltre associato al sesto chakra (Ajna o Terzo Occhio), al fegato come organo del corpo eterico e fisico, e al giovedì come giorno della settimana.

FERRO

Forte, robusto e durevole, il ferro per gli alchimisti simboleggiava la forza e la resilienza. Si pensava anche che questo metallo mettesse in mostra gli aspetti trasformativi e purificatori dell’alchimia.
Il suo pianeta associato è Marte e rappresentava l’energia, il conflitto (infatti Marte era raffigurato come il dio della guerra nell’antica Roma) e la trasformazione.
Il ferro è inoltre associato al quinto chakra (Vishuddha o Gola), alla cistifellea come organo del corpo eterico e fisico, e al martedì come giorno della settimana.

ORO

Prezioso, perfetto e incorruttibile, l’oro è il più nobile di tutti i metalli e per gli alchimisti era il simbolo e il fine ultimo della “Grande Opera”.
Era visto come il più alto stato di perfezione, essendo costituito da una combinazione dei quattro elementi fondamentali, ovvero fuoco, acqua, aria e terra.
Il suo corpo celeste (stella) associato è il Sole, che veniva considerato non solo una fonte di luce e vita, ma anche l’emblema dell’illuminazione spirituale.
L’oro è inoltre associato al quarto chakra (Anahata o Cuore), al cuore come organo del corpo eterico e fisico, e alla domenica come giorno della settimana.

RAME

Lucente, elegante e attraente, il rame secondo gli alchimisti simboleggiava bellezza e fascino.
Essi attribuivano a questo metallo il potere di armonizzare gli opposti e si pensava fosse il prodotto dell’unione di fuoco e acqua.
Il suo pianeta associato è Venere, e in quanto tale, è associato anche alla dea omonima, venerata come l’antica divinità dell’amore, della bellezza e dell’armonia.
Il rame è inoltre associato al terzo chakra (Manipura o Plesso Solare), ai reni come organo del corpo eterico e fisico, e al venerdì come giorno della settimana.

MERCURIO

Fluido, versatile e volatile, il mercurio secondo gli alchimisti era la “prima materia” da cui si formarono tutti gli altri metalli (utilizzando vari gradi di zolfo).
Nelle antiche tradizioni è chiamato “argento vivo”, ed è liquido a temperatura ambiente. Per questo motivo simboleggia la fluidità e la volatilità del processo alchemico.
Il suo pianeta associato è Mercurio, ed è associato alla comunicazione e ai processi di trasformazione.
Il mercurio è inoltre associato al secondo chakra (Svadhisthana o Plesso Sacrale), ai polmoni come organo del corpo eterico e fisico, e al mercoledì come giorno della settimana.

ARGENTO

Misterioso, brillante e riflettente, l’argento secondo gli alchimisti simboleggiava la purezza e la chiarezza, nonché la ricettività, l’intuizione e l’aspetto riflessivo dell’anima. Si pensava provenisse dall’unione di aria e acqua.
Il suo corpo celeste associato (satellite naturale) è la Luna, che rappresentava la sensibilità, il subconscio e il principio femminile.
L’argento è inoltre associato al primo chakra (Muladhara o Radice), ai genitali come organi del corpo eterico e fisico, e al lunedì come giorno della settimana.


In conclusione, i sette metalli planetari in alchimia, come per gli altri elementi facenti parte della simbologia alchemica che abbiamo analizzato nei precedenti articoli, rivelano una simbologia complessa e ricca di significati. Ogni metallo è associato ad un pianeta specifico e rappresenta qualità e caratteristiche uniche, che permettono agli alchimisti di immergersi nelle profondità dell’anima al fine di perseguire la trasformazione spirituale e materiale.

———

Sayuri Tsukiakari

Torna su